Gallicano nel Lazio è un paese situato nella fascia pedemontana dei Monti Prenestini, tra le gole di due torrenti, attraversati dall’Acquedotto Claudio. Le sue origini sono remote, confermate dai resti di un’antica strada romana e dai numerosi reperti storico-archeologici ritrovati. Il paese si colloca su un colle di tufo litoide a 251 metri sul livello del mare.
Difficile è stato trovare l’origine del suo nome, il quale si pensa derivare dal nobile Gallicano, prefetto e console, che possedeva qui un fundus terriero.
Il più antico, e forse primo, documento su Gallicano risale al 984 quando il Castello passò come feudo ai monaci benedettini di Santa Scolastica grazie ad una donazione. Si può dire che questo documento segni la nascita di Gallicano, che in quel momento era un castello abitato e fortificato da bastioni naturali e da mura costruite, retto secondo il sistema giuridico e amministrativo delle masse, ossia un insieme di contrade.
Nel secolo XI, dopo una breve appartenenza al Monastero di San Paolo fuori le mura (bolla di Gregorio VIII del 1081), ritorna ai monaci di Subiaco. Durante i secoli XII e XIII, divengono signori i Colonna per i servigi resi a Pasquale II nella lotta delle investiture. Pietro Colonna, Cappellano Pontificio, nel 1252 diventa padrone assoluto di Gallicano e, nel suo testamento del 1290, istituisce erede universale del Castello suo nipote Giovanni Colonna.
Successivamente, i signori Giovanni e Nicolò Colonna entrarono armati a Roma tentando di impadronirsi del palazzo senatorio e del Convento di Aracoeli. Bonifacio IX rispose con la scomunica e la confisca dei beni avuti dalla Chiesa. I due, poi, si presentarono dal Papa, chiedendo perdono e giurando di rispettare gli ordini pontifici. Dopo varie vicende, nel 1436 scoppia una guerra tra la Chiesa e le potenti famiglie di Roma; Lorenzo Colonna si allea con i Savelli per espugnare Roma. Le truppe pontificie furono affidate al condottiero Giovanni Vitelleschi, Arcivescovo di Firenze e capitano generale della Chiesa, il quale sconfisse i Colonna e i Savelli impadronendosi di Passerano, Gallicano, San Gregorio e Zagarolo. Le conseguenze furono disastrose per i Colonna; infatti, le terre da loro possedute furono confiscate a favore della Camera Apostolica. Morto Papa Eugenio IV ed eletto Nicolò V, Lorenzo Colonna si recò presso il pontefice, chiedendo perdono e la restituzione dei beni, avvenuta con una bolla del 1447.
Per un breve periodo (1501-1503) il Castello di Gallicano è stato sotto il dominio dei Borgia, per tornare poi nelle mani dei Colonna. Nel 1622 Pierfrancesco Colonna vende Gallicano al Cardinal Ludovisi; dopo la sua morte, il Castello viene venduto a Giovanni Battista Rospigliosi, passando successivamente da questi al suo secondogenito del ramo Pallavicini-Rospigliosi. Fino al 1848 Gallicano è stato nelle mani dei Pallavicini-Rospigliosi, anno in cui questi sono costretti a cederlo a Pio IX, il quale dichiara Gallicano Comune libero dal 27 dicembre 1849.
Il 15 settembre 1872 il Consiglio Comunale delibera la nuova denominazione del paese in “Gallicano nel Lazio”.
Importante da sottolineare è la tradizione religiosa di Gallicano nel Lazio, manifestata dalla presenza di diversi edifici sacri, che rappresentano parte integrante della storia del paese.
La prima (1290), e la più importante, chiesa costruita all’interno delle mura del paese è la Chiesa parrocchiale di Sant’Andrea Apostolo. L’antica chiesa, su volere dei principi Pallavicini fu demolita e riedificata tra il 1732 e il 1734. L’8 maggio 1734 la Chiesa fu consacrata e benedetta; infatti, l’8 maggio 2024 Gallicano festeggerà il 290° anniversario della sua Chiesa. All’interno della chiesa dedicata a sant’Andrea, vi è una cappelletta intitolata alla Madonna delle Grazie, a cui i cittadini di Gallicano sono particolarmente devoti. La Madonna delle Grazie, infatti, è stata incoronata regina di Gallicano dal cardinale Vincenzo Vannutelli.
Al 1628 risale la costruzione della Chiesa di San Rocco: agli inizi del XVII secolo, il popolo gallicanese fu liberato dalla peste per intercessione del Santo, tanto da dedicargli una chiesa in riconoscenza della grazia ottenuta. La chiesa è stata eretta fuori dalle mura e vicino alla Porta principale, come per difendere il popolo gallicanese da qualsiasi nemico. San Rocco viene celebrato dalla comunità il 16 agosto.
La parrocchia Beata Margherita Colonna è nata l’8 dicembre 2014 ed è situata in località Acquatraversa. Vissuta nel tredicesimo secolo, e, nonostante fosse di famiglia nobile, la beata cui è intitolata la chiesa dedicò la sua vita a curare i malati e ad aiutare i poveri come il movimento francescano auspicava, di cui lei ne era fervente sostenitrice.
Nel 2021, è stata consacrata la Cappella della Vergine della Rivelazione, situata in località San Pastore e in cui è custodito il Santissimo Sacramento.
Punto centrale del paese è il Parco della Rimembranza, che ospita al suo interno il Monumento ai Caduti di Tutte le Guerre e una piccola cappella votiva dedicata alla Madonna delle Grazie.
Uno degli edifici più importanti di Gallicano è il Palazzo Baronale, situato nel centro storico del paese, sede dapprima del Municipio e attualmente della Biblioteca Comunale “Albio Tibullo”. Ben poco resta del castello medievale del X secolo poiché distrutto dalle truppe pontificie nel 1526 e ricostruito in chiave moderna, ad eccezione dei due torrioni.
Appartenente all’epoca romana è Ponte Amato, collocato dopo la gola dell’antica tagliata di Santa Maria di Cavamonte. Costruito con un solo arco e con un muraglione formato con 17 file di massi squadrati di pietra gabina, è lungo circa 71 metri e deve il suo nome al Conte di Segni Amatus, che lo ha restaurato.
Da qui si entra nel suggestivo percorso degli Acquedotti Romani, Anio Vetus, Aqua Marcia, Anio Novus e Aqua Claudia, che attraversano un territorio solcato da valloni intagliati nel tufo da una serie di fossi. Per superare la differenza di quota gli antichi romani hanno costruito dei ponti monumentali quali Bullica, Caipoli, Taulella e Pischero.
Sopra lo speco dell’acquedotto della Marcia vi è una galleria lunga 230 metri che trafora l’intero colle. Ultima tappa del percorso è il Castello di Passerano, risalente all’epoca medievale, che domina la campagna circostante.
Come in tutti i paesi, anche a Gallicano nel Lazio le feste hanno un’origine religiosa; alcune mantengono un carattere esclusivamente liturgico, altre sono accompagnate da manifestazioni popolari, tutte fanno parte del patrimonio culturale del nostro paese.
Diverse sono le festività ricorrenti nel paese, tra le più sentite dai cittadini è bene citare: il Settembre Gallicanese che nasce intorno ai tradizionali festeggiamenti religiosi della Natività della SS. Vergine Maria (celebrata il giorno 8 settembre), in cui accanto alla celebrazione liturgica vengono organizzati eventi culturali e folcloristici, che terminano con il tradizionale spettacolo pirotecnico; i festeggiamenti in onore di Maria SS. Delle Grazie, celebrata la prima domenica del mese di maggio; la Solennità di Sant’Andrea Apostolo, patrono di Gallicano nel Lazio, celebrata il 30 novembre; la Festa di Sant’Antonio Abate con processione e benedizione degli animali, momento conviviale e la tradizionale Asta delle Bandiere; la Solennità del Corpus Domini con la tradizionale infiorata lungo le vie del centro storico.
L’itinerario condiviso con il Sindaco Fabio Bertoldo, con il grande supporto dell’Assessore alla Cultura Elena Gabbanella.